Martedì 23 febbraio ore 21.00
Sala del Buonarrivo (Prov. Di Rimini) C.so d’Augusto n.231
Serata di approfondimento
Che forme assume oggi l'opposizione a leggi e normative che considerano i migranti come delinquenti, come illegali da espellere, come invasori da respingere in mare?
Ne parliamo con l’Avv. Paola Urbinati
A seguire
Proiezione del documentario:
“In Between. Nove sguardi sulla scena europea”
Nove città europee di sei differenti paesi. In ognuna di queste città, alcuni giovani, figli di migranti, raccontano le proprie esperienze, le proprie sensazioni e ricordi, il loro modo di percepirsi e di essere percepiti
Verso il 1° marzo. Perché questa serata di approfondimento…
Le specificità del nostro territorio intorno al tema dell’immigrazione, dell’intercultura, del meticciato e delle seconde generazioni ci chiedono di approfondire alcuni aspetti, di generare conoscenza come antidoto all’ignoranza, di fare autoformazione intorno a questi temi.
Creare conoscenza come arma contro l’imbarbarimento e la banalizzazione del presente, cercando di guardare con impegno alla scadenza del 1° marzo ma anche oltre… Di pensarci e pensare nell’ottica costituente di un nuovo percorso territoriale intorno al tema dell’antirazzismo e dei diritti di cittadinanza perché la prospettiva, intorno alla issue migrante, ci chiede di guardare al presente ma soprattutto pensando a quello che sarà il futuro. Guardare le miserie del presente e pensare alla bellezza del futuro che dobbiamo costruire.
Per queste ragioni abbiamo pensato questa serata di approfondimento nella quale, dopo l’intervento dell’Avv. Paola Urbinati, intorno alle normative e agli aspetti maggiormente discriminatori che toccano più da vicino i/le cittadini/e migranti, si possa anche approfondire il dibattito intorno al tema sempre più urgente delle seconde generazioni, quelle che subiscono in maniera più occulta e fortemente incisiva gli effetti delle politiche e delle pratiche xenofobe, attraverso la proiezione del documentario “In Between. Nove sguardi sulla scena europea”. In Between è girato in nove città europee di sei differenti paesi. In ognuna di queste città, alcuni giovani, figli di migranti, raccontano le proprie esperienze, le proprie sensazioni e ricordi, il loro modo di percepirsi e di essere percepiti, la loro quotidianità e le sue sfide. Seconde generazioni, figli di immigrati o di coppie miste che abitano la città, frequentano le scuole, attraversano i centri aggregativi e si trovano schiacciati dentro la retorica di un’identità che produce logiche sicuritarie che respingono anziché favorire l’integrazione, che ghettizzano anziché aprire percorsi di inclusione.
In questa prospettiva ci avviciniamo, con tutti i nostri limiti e difficoltà alla scadenza del primo marzo nell’ottica di costruire reti che permettano di far circolare la comunicazione e la conoscenza e diano, allo stesso tempo, la possibilità di partecipare consapevolmente a questo processo di costituzione della nostra comunità, una comunità che sarà sempre più meticcia.
In questa visione c’è, secondo noi, tutta la forza innovativa di un desiderio comune che non si lascia mai perfettamente costituire ma che, proprio come il mare, moltiplica le proprie inquietudini, rincorre le proprie onde, sfiora terre che parlano altre lingue, riconoscendo nella presenza dell'altro, di chi oggi viene rinchiuso, represso, stigmatizzato, discriminato, un qualcosa di sé.
Il mare in movimento e la terra ferra. La città meticcia e le onde. Da qui potrebbe ripartire la storia di Rimini, quella che non c’è ancora, quella che verrà.
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